Banca Etruria e Maria Elena Boschi: che c’entra la bella ministra con lo scandalo?

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    Banca Etruria e Maria Elena Boschi: che c’entra la bella ministra con lo scandalo?

    Maria-Elena-Boschi

    Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi è intervenuta per prendere le difese del padre Pier Luigi Boschi, che per ben otto mesi ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della Banca Etruria, una delle Banche interessate dal salvataggio tramite decreto da parte dello Stato italiano. Le altre banche salvate dall’Italia sono CariChieti, CariFerrara, Cassa Marche, e sono accusate di aver venduto prodotti ”inappropriati a persone che forse non sapevano cosa compravano”. E’ quello che ha dichiarato il commissario Ue ai servizi finanziari, Jonathan Hill, anche se la Boschi ci ha tenuto a precisare che suo padre ”è una persona perbene” e che il governo Renzi non ha posto in essere ”alcun favoritismo” nei suoi confronti, proprio perché la Banca Etruria è stata commissariata.

    Preso di mira perché è mio padre
    Mio padre è stato vicepresidente per 8 mesi fino a quando il governo ha commissariato la banca: il governo non fa favoritismi o leggi personali”, ha detto il ministro Maria Elena Boschi, ribadendo che ”Mio padre è una persona perbene, sento disagio verso di lui e la mia famiglia perché è finito sulle cronache non per quello che fa, ma perché è mio padre. Mi spiace. Ma lo conosco, conosco la mia famiglia e affronteremo questo momento”, ha concluso Boschi.

    Nessun imbarazzo per la vicenda di Banca Etruria
    Boschi è poi intervenuta per ribadire la sua posizione di serenità circa lo scandalo di Banca Etruria: ”Sul piano politico non c’è nessun disagio perché il nostro governo è intervenuto per evitare che quattro banche chiudessero. Queste quattro banche avranno un futuro ridimensionato, ma avranno un futuro”, ha spiegato.

    L’aiuto ai risparmiatori
    Mentre, per i risparmiatori che avevano affidato i loro denari in mani sbagliate, ”ci sarà un intervento ulteriore che presenteremo nelle prossime ore per andare incontro a chi non è stato tutelato per attenuare il peso della situazione che si è creata”, e ancora: ”Stiamo approfondendo un intervento ulteriore nella Legge di Stabilità per andare incontro” agli obbligazionisti straordinari, afferma ancora Boschi, ”ci sono varie ipotesi di interventi di carattere di solidarietà: dobbiamo capire quanto intervenire a livello pubblico e quanto trovare soluzioni alternative”.

    Chi ha responsabilità?
    Boschi interviene anche sottolineando le vere responsabilità di questa cattiva gestione dei capitali privati: ‘‘Anche Bankitalia ha detto che ci sono responsabilità proprio dell’Europa e la Commissione europea ha replicato. Io credo che ci voglia in qualche modo la capacità di chi ci rappresenta a livello europeo di starci davvero. Sento in questi giorni tante polemiche da parte di alcuni esponenti di opposizione rispetto alla situazione attuale del nostro Paese, però quando si trattava di affrontare queste scelte in Europa che noi oggi subiamo, non erano in Parlamento ma in qualche trasmissione televisiva. Credo dunque che ci voglia la collaborazione di tutti se vogliamo avere una soluzione diversa per il nostro Paese a cominciare dal ruolo che giochiamo in Europa, che stiamo cercando di giocare in Europa”. Pure ”i governi precedenti non hanno ritenuto di intervenire sulle banche, anche se c’erano elementi di sistema di fragilità”, e conclude: ”E’ una situazione che ha radici negli anni”.
     
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