Cos’è l’immunità parlamentare? Definizione e storia di uno scandalo tutto italiano

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    Cos’è l’immunità parlamentare? Definizione e storia di uno scandalo tutto italiano

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    L’immunità parlamentare è stabilita dall’articolo 68 della Costituzione. Secondo queste disposizioni, i membri del Parlamento non devono rispondere delle opinioni espresse o dei voti che danno, trovandosi nell’esercizio delle loro funzioni. Ci sono anche altre norme molto specifiche, perché la nostra Costituzione stabilisce che, senza esplicita autorizzazione parlamentare, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione o può essere arrestato o mantenuto in detenzione, se non sia colto in flagranza di reato.

    La legge afferma anche che, se non ci sia l’esplicita autorizzazione ottenuta dalla Camera a cui un dato parlamentare appartiene, un membro del Parlamento non può essere intercettato e non può essere sottoposto a sequestro di corrispondenza. L’eccezione subentra anche in presenza di una sentenza irrevocabile.

    La storia
    Per comprendere meglio come si sia giunti a questo tipo di immunità parlamentare nel nostro Paese, bisogna tenere presente la riforma del 1993. In quell’anno venne escluso dall’immunità parlamentare il caso di un deputato perseguibile in base ad una sentenza di condanna passata in giudicato. Venne eliminata la necessità dell’autorizzazione, perché il parlamentare possa essere sottoposto a procedimento penale. Riguardo all’insindacabilità dei parlamentari, sul fatto che essi non possano essere chiamati a rispondere per opinioni espresse e voti dati, è intervenuta una modifica all’articolo 68, primo comma, della Costituzione. La norma è stata modificata dalla legge costituzionale numero 3 del 29 ottobre 1993. In ogni caso è restato vigente il criterio della mancanza di responsabilità penale, civile, amministrativa o patrimoniale.
    Bisogna ricordare in questo senso anche la legge numero 140 del 2003. Essa stabilisce che la Camera di appartenenza di un parlamentare può essere chiamata a pronunciarsi su un determinato comportamento: in sostanza le Camere parlamentari devono decidere se un certo atteggiamento rientri nell’ambito dell’applicazione dell’insindacabilità. Si può verificare il caso in cui il giudice competente sia in disaccordo: si passa allora ad un conflitto di attribuzione, che viene disputato davanti alla Corte Costituzionale. L’immunità ai parlamentari è concessa soltanto in virtù della loro carica pubblica. Decaduti dalle loro funzioni, viene a cessare l’inviolabilità.
     
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