Berserk: l’eta dell’oro – L’uovo del re supremo (2012)

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    Berserk: l’eta dell’oro – L’uovo del re supremo (2012)
    Berserk_leta_delloro_Luovo_del_re_supremo_2012





    Titolo Italiano: Berserk: L'età dell'oro I - L'uovo del Re Supremo
    Titolo Originale: Berserk Ōgon Jidai-Hen I: Haō no Tamago
    Genere: Seinen, Fantasy, Horror, Ucronia
    Totale Episodi: 3
    Anno: 2012
    Regia: Toshiyuki Kubooka
    Disegnatore: Naoyuki Onda, Satoshi Iwataki
    Studio di Produzione: Studio 4°C



    Recensire quest'opera dà non poche noie: vanno considerate cose da dire a chi già la conosce, tipo che non è un semplice remake. Così come ci sono cose assolutamente innominabili a chi invece non ne ha mai sentito parlare, perché si scoprano poi da sole .
    Dicevo... dà appunto parecchie noie, quindi ho trovato interessante provarci.

    Introduzione d'uopo.
    Il progetto
    L'Uovo del Re è il primo episodio di una trilogia di lungometraggi d'animazione: L'età dell'Oro, che a sua volta sarà lo step iniziale di un ambizioso progetto che durerà circa, forse, una decina di anni trasponendo in animazione l'intero arco narrativo del manga Berserk, di Kentaro Miura.
    Il primo film è uscito in Giappone a febbraio, il secondo il 23 giugno. Il terzo lo vedremo entro fine anno.
    Verrà distribuito in sedici paesi nel globo, tra cui il nostro. L'unico interrogativo quindi è se riusciremo a vederlo nelle sale o più probabilmente solo in Dvd.

    Ci avevano già provato
    L'età dell'oro (che nel manga ricopre i volumi che vanno dal secondo al tredicesimo) era già stata trasposta in anime (circa 24 episodi) a partire dal 1998. L'anime arrivò anche in Italia. Contando che parte della fama di Berserk è dovuta alla forte violenza, è ancora più sorprendente il fatto che da noi non fu minimamente censurato.
    La serie venne comunque sospeso dopo gli episodi dell'eclissi.

    Il manga
    Berserk è un manga che vanta più anni del sottoscritto, scritto e disegnato da Kentaro Miura (in collaborazione con lo studio GaGa), venne pubblicato per la prima volta nel 1989. Fino a oggi in Italia sono stati editi 72 (36 x 2) volumi (dei 37 originali, Miura è parecchio discontinuo), ed è tuttora in lavorazione.
    Il manga è ambientato in un Medioevo ucronico. Percorre sin dalla sua nascita - dal corpo di una donna impiccata - l'intera esistenza di Gatsu: un violento, cinico, vendicativo, sanguinario (e poi pure maledetto) guerriero.
    Gatsu viene trovato e cresciuto nel bel mezzo della guerra da una compagnia di mercenari, finché la maledizione che porta con sé li spingerà - a loro volta - ad abbandonarlo.
    Sopravvive, si aggrappa alla vita e matura un forte senso di odio, sfiducia e violenza che in un certo senso attireranno l'attenzione della Squadra dei Falchi, un gruppo di giovani mercenari.
    Non sto a dirvi quel che viene poi, visto tra l'altro che verrà trattato proprio dalla serie di film in questione.

    Berserk
    CITAZIONE
    I Berserkir (dalla parola norrena, al singolare Berserkr, talvolta anglicizzato Berserker) erano feroci guerrieri scandinavi che avevano fatto giuramento al dio norreno Odino, da loro adorato nella sua forma di "Voden" (letteralmente "furore"). Prima della battaglia entravano in uno stato mentale di furia, detto berserksgangr, che li rendeva particolarmente feroci e insensibili al dolore.

    Il concetto di Berserk al giorno d'oggi ha raggiunto persino la cultura orientale, in generale rappresenta uno stile di combattimento che abbraccia furia e forza bruta a scapito di grazia e intelletto (è anche un vero e proprio sottostile di combattimento in una qualche arte marziale che ora non ricordo, mi sono informato :I)

    L'influenza della mitologia norrena su Miura è percepibile sin dal primissimo capitolo, il manga è cosparso di elementi dark e fantasy totalmente estranei alla cultura nipponica.

    Miura si serve dell'idea stessa di Berserk (intesa come rabbia e violenza incontrollata) come migliore strumento per affrontare le tematiche principali del manga: l'illusorietà del libero arbitrio, l'impotenza dell'uomo di fronte al male, la follia e l'incoscienza. Tutte questioni che Gatsu affronta frequentemente.


    L'uovo del Re tratta sostanzialmente la primissima scalata verso il successo della Squadra del Falco, un gruppo sempre più ampio di giovani mercenari, a partire dall'entrata nelle sue fila del giovane e promettente Gatsu.
    E' anche grazie al suo contributo infatti se riescono a raggiungere nel giro di tre anni una tale notorietà da venire reclutati per combattere alle dirette dipendenze dello stesso Re delle Midlands.
    Griffith è da sempre il capo squadra, un personaggio utopico e carismatico, a volte rassicurante e altre volte persino inquietante. L'unico in tutta la compagnia in grado di attirare l'attenzione di Gatsu, tanto da riuscire a esercitare su quest'ultimo un senso di ammirazione e quasi devozione destinato a coltivare, col passare del tempo, un'insostituibile amicizia capace di sorpassare persino il proprio sogno più grande.
    Chiaramente "l'età dell'oro" non è un nome casuale, come ogni era d'oro prevede una fine. Non è spoiler, tant'è che il presagio a questa fine è ben servito dall'effimera nota di fantasy presente in questo stesso primo capitolo.

    Le musiche sono curate da Shiro Sagisu e Susumu Hirasawa (che oltre al tema di apertura dell'opera - Aria - curò anche le musiche dell'anime originale). Il tema di chiusura Utsukushiki Mono è cantato da Ai.

    Regia e sceneggiatura sono ottime, ma considerando l'alto livello del manga non c'era da aspettarsi diversamente. Inoltre penso che Kubooka e gli altri autori abbiano avuto modo di constatare e perfezionare gli errori della vecchia serie anime.

    A parer mio il disegno è apprezzabilissimo, inevitabilmente il tratto di Miura è maturato molto in più di vent'anni. Per questa serie è stato adottato uno stile grafico molto vicino all'ultima parte del manga.
    A confronto (ma pure senza) l'anime originale risulta piuttosto orrendo.
    Berserk tratta di continue battaglie, l'uso della computer-grafica e del motion capture è d'obbligo per accorciare tempi e spese di produzione.
    Va detto che molti hanno trovano grottesco unire la CG, per quanto sia stato limitato allo stretto necessario, alla normale animazione. A me invece per qualche ignota perversione grafica è sempre piaciuto :D.

    Cosa non va.
    Del passato di Gatsu c'è poca, troppo poca, traccia. Si suppone - con tanti brividi - che verrà ripreso in un qualche ciclo tipo "Le origini di del Cavaliere Nero" (o peggio ancora, "Berserk: l'inizio")... Rimane il fatto che i trenta secondi dedicati ai traumi infantili sono totalmente incomprensibili a chi non ha letto il manga.
    Quindi, dicevo, mancano i riferimenti alla crudeltà del mondo e all'infanzia mancata.
    Manca il Gatsu che non vuole essere fisicamente sfiorato, manca la fase dell'integrazione nei Falchi. Mancano i caratteri dei Falchi veri e propri: Judo, quello antipatico, Rickert e il gigante. Celare tutti questi tratti al primo episodio rischia di rendere la restante parte della trilogia vuota e poco credibile. Certo, forse saranno riprese (me lo auguro cielo!) durante "la battaglia per Doldrey" o in "Discesa". Ma a quel punto ad essere meno credibile sarà proprio questo primo episodio che con qualche manciata di minuti in più poteva rivelarsi un capolavoro d'animazione anche dal punto di vista narrativo.

    Il manga l'ho rispolpato e apprezzato anche grazie a Kna', quindi mi aspetto un suo commento.
    Per me è tutto sommato un capolavoro, uno dei migliori manga di sempre.
    Questa serie di lungometraggi penso infine che non sarà da meno, sia per caratteristiche tecniche che per i contenuti. Spero di non gonfiare troppo le aspettative, per apprezzarlo a pieno bisogna vedere almeno l'intero arco dell'Età dell'oro. Straconsiglio a quasi tutti.

    Mentre la Dybex decide che fare dei diritti acquistati, nel web sono presenti sia la versione sub Eng che la sub Ita.
    Se avete problemi a recuperare i link contattatemi via mp.

    <div align="center">Trailer del primo film (sul tubo trovate anche il secondo).




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