[Wii]- Go Vacation

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    Scheda gioco
    Go Vacation
    Publisher: Namco Bandai
    Distributore Nintendo
    Giocatori Da 1 a 4
    Genere: Sport, Simulazione
    Data di rilascio: 04/11/2011
    Sito ufficiale: Link


    Trailer
    Video



    C’è chi i videogiochi li considera una passione imprescindibile, una parte importante della propria vita cui non si può rinunciare, alla ricerca del risultato perfetto, magari valicando i limiti del media stesso omaggiandolo con tributi sonori e grafici. E c’è chi con i videogiochi si rilassa cinque minuti la sera, magari con il parentado o con gli amici, senza che siano un pensiero costante durante la giornata, cercando un innocente e genuino divertimento senza pretese. Non si tratta comunque di realtà dicotomiche, poiché il loro intreccio dà vita ad un’infinità di videogiocatori differenti, caratterizzati dall’approccio verso il media videoludico senza distinzioni di piattaforme o generi.

    L’industria odierna ha fatto passi da giganti nel cercare di soddisfare chiunque, ma difficilmente è riuscita a farlo con un unico titolo; il Wii dal canto suo ha rappresentato molto per il secondo estremo della tassonomia in questione, ma raramente ha proposto un’esperienza in grado di avvicinare chiunque, se non con i sempre lodati prodotti della casa madre. Ci sono voluti ben cinque anni, ed una caterva di titoli spazzatura, per vedere l’impegno di una compagnia terze parti profuso in un gioco in grado di unire due filosofie così distanti tra loro senza troppi compromessi. Go Vacation non esce forse nel momento più propizio della vita della console, ma decisamente in tempo per sfruttare l’ultimo (forse) Natale prima dell’arrivo del Wii U ed opponendosi allegoricamente all’attesissimo The Legend of Zelda: Skyward Sword, avrà il non semplice compito di riempire le fredde serate del prossimo inverno, attirando l’attenzione con l’astuto (e veritiero) motto “50 attività, infiniti modi di giocare” e plasmandosi a seconda delle esigenze di qualsivoglia videogiocatore, in un tripudio di possibilità da lasciare letteralmente a bocca aperta.

    Il titolo Namco Bandai, sviluppato dal team già responsabile del buon Family Ski, rappresenta uno di quei rari casi, al di fuori dell’offerta Nintendo, dove la cura per i dettagli si accompagna alla volontà di proporre un gameplay che travalichi il recinto del mordi e fuggi, pur rimanendo ideale per lo spensierato gioco in gruppo; per certi versi, Go Vacation si potrebbe far rientrare nella linea Wii della compagnia di Kyoto (la quale ha deciso, lungimirante, di distribuirlo in Europa) riuscendo però a distaccarsi dall’immagine ormai classica e piuttosto neutra dei vari Sports, Party e Play grazie ad uno stile accattivante e prettamente fondato sull’estetica di tipica matrice nipponica e ad una varietà senza precedenti nel genere, per ciò che si può definire senza troppi problemi un party game tripla A.

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    Le prime ore di gioco di Go Vacation si articolano in un tutorial parzialmente guidato dalla simpatica hostess Lydia, dove fugaci prove di alcune attività si intervallano alla graduale scoperta dell’isola, per l’appunto non totalmente visitabile all’inizio, in un assaggio di ciò che caratterizza l’aspetto più chiaramente indirizzato all’utenza veterana, abituata a record e trofei. Partendo dallo splendido resort mare e muovendosi seguendo i punti rossi sulla mappa, si andrà a sbloccare l’area cittadina, e da qui quella innevata fino al resort montano; malgrado possa apparire noiosa e poco interattiva, la fase iniziale è necessaria per entrare nello spirito del gioco ed evitare di perdere la bussola una volta lasciati senza alcuna guida a calpestare il suolo di un’ambientazione davvero molto vasta e per certi versi dispersiva. Difficile quindi criticare la scelta di Namco Bandai di introdurre i videogiocatori con una sessione di circa un paio d’ore per far sì che il prodotto venga goduto a pieno, considerando che anche un esperto potrebbe disorientarsi dinnanzi a cotanta abbondanza; per quanto riguarda le attività presentate nella fase iniziale, è bene appuntare che alcune di queste verranno mostrate in forma limitata, per poi apparire nel pieno delle loro potenzialità più avanti: il beach volley, ad esempio, alla prima prova consiste solamente nel battere e schiacciare, ma dalla seconda volta in poi si potrà guidare il personaggio con l’analogico per dar vita a varie strategie e mimare la frenesia tipica di questo sport.

    Una volta mossi questi primi passi e raggiunti tutti i resort, il mondo di Go Vacation si apre in un tripudio di situazioni da sperimentare una dopo l’altra, in gruppo o da soli, attraverso l’esplorazione dell’isola oppure per mezzo del menu principale dove viene raccolta una collezione delle attività sbloccate raggiungibili direttamente per partite rapide, oltre ad una modalità utile per imparare a governare le diverse attrezzature e prendere dimestichezza con gli innumerevoli sistemi di controllo studiati dal team di sviluppo.

    Varietà + qualità = Go Vacation
    Fortunatamente, il gran numero di giochi presenti in Go Vacation non è direttamente proporzionale ad una superficialità strutturale, come spesso accade in prodotti di stampo simile; se la prima prova cerca semplicemente di dare un’idea generale su come si presenta la disciplina, dalla seconda volta in poi si potrà scegliere tra diverse modalità e diversi livelli di difficoltà, nonché opzioni differenti a seconda dell’attività; ad esempio, le gare con i mezzi come le moto d’acqua o le macchine da corsa conteranno più circuiti da sbloccare uno dopo l’altro, e per ogni percorso si potrà scegliere se affrontarlo nelle sfida a tempo oppure gareggiando contro gli avversari o ancora raccogliendo punti. Lo stesso vale per gli sport come lo sci ed il golf, mentre il ballo conterà una decina di brani ognuno caratterizzato da una propria combinazione di mosse; altre attività hanno addirittura più modi di giocare, come il lancio delle torte, dove si potrà impersonare sia chi le riceve in faccia sia chi le tira al povero malcapitato. Difficile quindi descrivere nei minimi particolari ogni singola possibilità offerta, poiché se di base le attività sono una cinquantina, considerando le variazioni sul tema il totale raggiunge e supera il centinaio, rendendo quindi il party game in questione longevo ed intenso anche per la modalità in singolo, che non è sicuramente il fulcro del prodotto. Terminare ogni opzione di ogni attività richiede tempo e dedizione, e seppur alcune volte questo risulterà piuttosto facile (l’intelligenza artificiale non è infatti molto elaborata), in altre fattispecie sarà necessario provare e riprovare al fine di superare il livello di difficoltà od ottenere un nuovo tracciato.

    Come premio per il soddisfacimento degli obiettivi che la bionda Lydia esporrà al punto informazioni, vi sono delle speciali chiavi d’oro o d’argento che rendono accessibile il materiale per arredare la villa personale ottenibile una volta collezionati venti adesivi dopo aver provato altrettante attività; senza mettere troppa carne sul fuoco, è utile in primis spiegare come il sistema di controllo lavora e se è abbastanza vario da non rendere inconcludente l’esperienza sull’isola Kawawii.

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    All’inizio di ogni attività viene spiegato nel dettaglio come la si dovrà affrontare, quali periferiche serviranno e quali no ed in ogni caso la modalità scuola dà modo ai perfezionisti (e non solo) di imparare a gestire al meglio veicoli e discipline; Go Vacation propone infatti una quantità di schemi di controllo piuttosto ampia e decisamente funzionante, nonostante alcune scelte discutibili. La prima in questo senso è l’uso pressoché obbligatorio del Nunchuk, necessario per muoversi nei resort ed in moltissime attività, specialmente quelle con i mezzi di trasporto; se la sua implementazione potrebbe non risultare un problema nel gioco in singolo o in doppio, è più probabile che lo sia con quattro persone poiché le ultime politiche di Nintendo in fatto di bundle e sistemi di gioco hanno tralasciato bellamente il Nunchuk, preferendolo al singolo Wiimote. Se il supporto delle periferiche Nintendo non è strettamente necessario, quello della piccola espansione con l’analogico è fondamentale ed è quindi bene attrezzarsi adeguatamente se si vuol giocare con più persone. Anche il Wii Motion Plus trova il suo spazio in Go Vacation, andando a migliorare l’esperienza in molte attività e rendendosi vitale in quattro di queste, tra cui il tennis ed il combattimento con le spade laser. Per quanto riguarda invece le periferiche più strettamente intese, la Balance Board è decisamente quella più sfruttata con le sue 17 attività, tra cui il surf, la slitta ed il parapendio, in ogni caso affrontabili con altre combinazioni di controllo; la Wii Zapper viene invece supportata da 5 giochi differenti e probabilmente il più divertente risulta la battaglia con le pistole ad acqua, mentre la Wii Wheel viene utilizzata per le corse in città (chiara citazione a Ridge Racer, del quale il team di sviluppò si occupò del sesto e settimo capitolo) e le gare off-road con la jeep. Namco Bandai ha quindi deciso di dare al videogiocatore una vasta scelta su come affrontare le varie situazioni, non costringendo ad acquisti assurdi e permettendo a chiunque abbia la configurazione standard Wiimote + Nunchuk di godersi a pieno il titolo.

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    Andando nello specifico di ogni disciplina, appare chiaro sin da subito che i controlli lavorino piuttosto bene, poiché ricettivi ed azzeccati; non si raggiunge la precisione di alcuni prodotti di punta di Nintendo, ma fortunatamente vi è solo in sparuti casi la sensazione che una mossa sia riuscita grazie ad un movimento casuale. Alcune attività funzionano più di altre, così come possono richiedere più allenamento: il surf, forse una tra le più riuscite, diventa davvero divertente una volta appreso il meccanismo che lo guida, mentre il tiro a segno è talmente immediato da spingere subito il videogiocatore ad infrangere i record. La guida dei mezzi di trasporto come le moto d’acqua, il quad o i rollerblade si basa sull’utilizzo del Wiimote insieme al Nunchuk, ma si differenzia in quanto a movimenti e modalità di accelerazione e frenata; divertente la possibilità di eseguire dei trick anche al di fuori della gara stessa, e di esplorare l’isola a bordo di qualsiasi mezzo… Addirittura il kayak se si vuole affrontare il fiume del resort montano in tutta tranquillità (relativa, viste le rapide), o l’aereo turistico per godersi la vista dall’alto! Globalmente, il lavoro degli sviluppatori va quindi apprezzato per aver donato a Go Vacation un’identità unica nel panorama videoludico, ben distinta dall’ondata di titoli da quattro soldi che hanno invaso gli scaffali del Wii nell’ultimo lustro.
     
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