[Xbox]- WWE All Stars

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    Da tempo, specialmente in Italia, le trasposizioni videoludiche dedicate al Wrestling hanno perso ogni sorta d’appeal, vuoi per una programmazione televisiva sempre più decurtata (soprattutto a causa dei più o meno recenti eventi luttuosi), vuoi per una realizzazione complessiva sempre piuttosto mediocre. La vena di cambiamento insita quest’anno in THQ, tuttavia, ha portato la softco statunitense a rivedere i suoi piani anche per questa storica licenza, affidandola ad un team interno con il compito di revisionare completamente il brand, producendo WWE All Stars. Come abbiamo già visto in un recente hands on il titolo ha subito un restyling totale, passando dalla ricerca della simulazione delle tecniche di lotta alla spettacolarizzazione totale, resa possibile soltanto grazie a cambiamenti radicali alle meccaniche di gioco, ora molto più accessibili ed immediate. Grazie ad una versione completa giunta recentemente in nostro possesso è finalmente possibile valutare quanto effettivamente questi stravolgimenti abbiano giovato al franchise.
    WWE All Stars è disponibile in versione Xbox 360 e Playstation 3 a partire dal 1° Aprile.

    Quando in oggetto vi è un gioco di lotta il primo aspetto da valutare è l’offerta ludica in termini di modalità di gioco. Da questo particolare punto di vista All Stars non è davvero secondo a nessuno. Navigando negli anonimi menù di gioco troviamo anzitutto la classica possibilità di partecipare a match d’Esibizione, nei quali avremo facoltà di selezionare una delle tante stipulazioni disponibili (Cage Match, Elimination, Tag Team, Triple Threat, Handicap...) e parteciparvi con uno degli oltre trenta lottatori disponibili in una delle moltissime arene (realmente esistenti) presenti. A completare il quadro troviamo Path Of Champions e Fantasy Warfare, completamente inedite per la serie. La prima consisterà di tre diversi percorsi da 10 combattimenti ciascuno: impersonando una Superstar moderna il nostro obiettivo sarà sfidare l’Undertaker a Wrestlemania; utilizzando una Leggenda del passato ci troveremo di fronte nientemeno che il “Legend Killer” Randy Orton. Infine, rappresentando uno dei componenti di un Tag Team, gli avversari da battere non potranno che essere Triple H e Shawn “The Heart Break Kid” Michaels, i membri della mitica D-Generation X. Ogni storyline sarà arricchita da cut-scene realizzate con il motore di gioco, nelle quali, in pieno stile WWE, il contendente finale si prodigherà a schernirvi e minacciarvi in ogni maniera possibile. Emblematica, da questo punto di vista, la riproduzione dei più piccoli dettagli: nel cammino per affrontare l’Undertaker, ad esempio, troveremo l’atleta intento a costruirci una bara mentre il suo manager dell’epoca -il misterioso Paul Bearer- si prodigherà in minacciosi sonetti con la sua fastidiosa voce stridula. Impagabile per qualsiasi appassionato. Fantasy Warfare, invece, prevederà una lunga serie di match predefiniti che riprodurranno in game storiche rivalità (come Eddie Guerrero - Rey Mysterio) o sfide leggendarie tra stelle del presente e del passato con caratteristiche simili, vedi, per esempio, Andre “The Giant” - Big Show. Completando, una dopo l’altra, queste particolari sfide sbloccheremo i protagonisti (andando a completare un roster di circa trenta lottatori) e tutta una serie di filmati di repertorio che faranno d’apertura ai feud rappresentati. Non poteva mancare, naturalmente, la componente online, grazie alla quale sfidare altri avversari umani in una tra le varie stipulazioni messe a disposizione dal prodotto: praticamente una riproposizione della modalità Esibizione in rete.
    Per progredire nelle varie modalità descritte (Fantasy Warfare a parte) WWE All Stars mette a disposizione anche un editor per la creazione del proprio alter-ego. La strutturazione fisica e somatica risulta piuttosto povera ma, al contrario, ci verrà data ampia possibilità di personalizzazione del comparto mosse/animazioni, da selezionare tra quelli peculiari degli atleti disponibili. Molto curata anche la customizzazione dell’aspetto estetico, con una serie di costumi, maschere e tatuaggi capaci di rendere davvero ridicolo (o temibile, che dir si voglia) il nostro wrestler digitale.

    Nell’intento di rendere più appetibile possibile il gioco il team ha inserito un accurato mix di stelle del presente e del passato, grazie alle quali -come abbiamo detto- sarà possibile ri-creare match-up stellari come Andre The Giant contro The Big Show. Ogni lottatore, è bene precisarlo, sarà caratterizzato da un’impronta caricaturale che ne gonfierà la struttura fisica e ne renderà ogni mossa speciale altamente spettacolare (con tanto di slow motion). Allo stesso modo non aspettatevi di ritrovare nel gioco ogni set di attacchi/prese realmente esibito dall’atleta; anche in questo caso, infatti, il team di San Diego si è preso un certo numero di “licenze poetiche”.
    A spruzzare del pepe sull’argomento interviene, in ogni caso, un’interessante suddivisione in categorie, che accomuna lottatori del presente e del passato donandogli peculiari caratteristiche da sfruttare sul ring. Avremo, ad esempio, i Brawler, abili nel concatenare devastanti combinazioni di colpi diretti e capaci addirittura di sfruttare il cosiddetto “juggling”, ovvero la possibilità di mantenere l’avversario a mezz’aria grazie al tempismo nell’esecuzione delle varie combo. Di tutt’altra pasta gli Achrobatics, atleti estremamente agili (ma non molto potenti) in grado di spingersi da una parte all’altra del ring sfruttando le corde e piombare addosso al malcapitato avversario. La galleria continua con i devastanti Grappler, atleti in grado di sfruttare il corpo a corpo per stringere l’avversario in una micidiale serie di prese o in qualche asfissiante mossa di sottomissione. Infine troviamo i Big Guys, combattenti dalla forza animalesca e dalle dimensioni mostruose che, pur pagando lo scotto in agilità, avranno facoltà d’incassare una mole spropositata di colpi prima di cadere a terra ed, in tal modo, il tempo di reagire sfruttando quasi esclusivamente la forza bruta. Ognuna di queste “classi” (se così le si può chiamare) avrà anche peculiarità legate alle mosse speciali, che potranno -ad esempio- essere concatenate in juggling, essere eseguite sotto forma di submission oppure dall’angolo una volta arrampicatisi sulla terza corda. Una suddivisione del genere, con tutti i match up che ne conseguono, è chiaramente votata a mitigare leggermente l’aspetto arcade del gioco offrendo, a chi ne avesse desiderio, una varietà tattica assolutamente non trascurabile.
     
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0 replies since 11/7/2011, 16:27   9 views
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